sabato 21 giugno 2008

TROPPI LAVORI TUTTI ASSIEME PARALIZZANO CHIETI SCALO

di Roberto Di Monte

Fino a qualche mese fa l’unica causa del grande traffico a Chieti Scalo era sicuramente imputabile alla crescita esponenziale delle auto. Ci si accorge d’un tratto che le vie della parte bassa della città non sono più adeguate alla mole sempre crescente di veicoli in transito, in pratica la moderna Chieti Scalo di colpo appare non più tanto moderna, l’urbanizzazione studiata negli anni 70 ed 80 cozza contro la frenesia del terzo millennio, dove ci si sposta tutti anche per brevi tragitti sulle 4 ruote. Ed ogni giorno che passa spostarsi sulle 4 ruote di un’automobile, o anche di un mezzo pubblico, diventa sempre impresa più ardua. Infatti oggi a completare il quadro generale, ed a complicarlo ulteriormente, sono alcuni lavori pubblici avviati per il rifacimento di strade, marciapiedi e sottoservizi, di certo opere necessarie ed improrogabili, iniziate però quasi contemporaneamente. Per un paio di anni la Giunta Ricci ha avviato solo qualche lavoro previsto dalla precedente Giunta, ben poca cosa, ma adesso, tutto ad un tratto, come un ciclone, tira fuori alcune grandi opere come in via Pescara, viale Benedetto Croce e via Ortona per citarne alcune, che ripeto sono sicuramente necessarie ma troppo in concomitanza l’una con l’altra. Sembra che queste opere tutte assieme siano state avviate dopo una specie di mea culpa dettato dall’immobilismo e la stasi dei due anni precedenti, qualcosa avviato per far azzittire in qualche modo le malelingue scaline. Il risultato: senso unico alternato nel tratto di via Pescara
all’incrocio con via Roccamorice e via Campobasso

e senso unico su viale Benedetto Croce nel tratto da via Teramo fino all’edicola nei pressi di Piazza S.Pio X per chi procede verso Chieti Scalo, senso alternato solo nel caso del passaggio di mezzi pubblici che devono recarsi verso Pescara. Via Ortona praticamente chiusa al traffico, per spostarsi da via Amiterno a Madonna delle Piane conviene prendere l’Asse Attrezzato, si fa prima e ci si arrabbia di meno. Caos, un vocabolo basta per definire Chieti Scalo in tutte le ore della giornata. Come se non bastassero i lavori in corso, un guasto alla tubatura del gas metano tiene chiusa via Palizzi da due giorni, costringendo chi deve andare da via colonnetta verso via Pescara, a passare da via Maestri del Lavoro, nei pressi della piscina Comunale, in una strada inadeguata ed insufficiente al traffico attuale. Allora in definitiva, traffico in aumento a causa del numero crescente di auto, strade chiuse o a mezzo servizio, lavori a rilento qua e là, strade chiuse a causa di guasti tecnici, parcheggio selvaggio come mai visto fino ad oggi e Vigili assenti o impegnati in altre attività, a Chieti Scalo quando si esce di casa bisogna farsi il segno della Croce. Sono in tanti a chiedersi chi abbia programmato i lavori tutti assieme e se costui abita o no a Chieti Scalo, se si renda conto di cosa stia accadendo o se se ne rende ben conto ma non è stato in grado di studiare una diversa alternativa. Comunque i disagi sono enormi per i genitori che portano i bambini a scuola alla Elementare Celdit, così come sono enormi quelli dei residenti e sono altrettanto gravosi per le attività commerciali delle zone oggetto dei lavori. I cittadini sono con il fiato sospeso, hanno paura in una nuova via Avezzano (oltre due anni per un lavoro cui sarebbero stati sufficienti 6 mesi) o in una nuova viale Europa o anche in una via Principessa di Piemonte bis, strade dove l’alba è lungi dal venire. Certezza delle tempistiche nell’esecuzione dei lavori è quello che i cittadini chiedono e non riescono ad ottenere, ogni richiesta è vana. Ma comunque, forse, è meglio così, le esperienze passate ci insegnano che ottenere una risposta dai responsabili del settore Lavori Pubblici (Assessore, ecc.) vorrebbe dire rischiare di avere ancora una volta una risposta affrettata data al momento per placare gli animi e scoprirla sbagliata ed infondata fra qualche mese. Meglio non chiedere nulla, incrociare le dita, aspettare e magari nel frattempo spostarsi a piedi invece di prendere l’automobile, in tempi di aumento del prezzo del petrolio si risparmiano soldi; in tempi di grandi lavori disorganizzati invece, a piedi si fa prima e ci si preserva il fegato da eventuali nervosismi.

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