venerdì 20 giugno 2008

Comunicato stampa sull'acqua

Il Meetup di Chieti dà seguito al comunicato stampa del 24 maggio 2008, nel quale si chiedeva al Comune di Chieti di dare immediata attuazione alla delibera consiliare n. 465 del 17/12/2007 (relativa all'acqua). Chiede pertanto al Comune di dare sollecita attuazione agli impegni presi ben sei mesi fa, e di tenere costantemente al corrente i cittadini riguardo la costituzione parte civile, decisa in quella delibera.

Il Meetup di Chieti nel suo precedente comunicato chiedeva inoltre di fare chiarezza sulla utilizzazione dei pozzi di San Martino (che l'ACA in un incontro pubblico ha sostenuto di usare per la rete cittadina) e sul Potabilizzatore di San Martino (non utilizzabile per gli evidenti problemi di inquinamento del fiume Pescara). Non ha ricevuto risposta.

Un articolo tratto dal giornale “Il tempo” datato 24/01/2008 (reperibile on line http://iltempo.ilsole24ore.com/abruzzo/2008/01/24/830774-acqua_foro_basta.shtml) si parlava infatti della chiusura dei pozzi di San Martino (chiusura? Ma non dovevano NON essere utilizzati per inquinamento? Visto l'inquinamento a monte, chi ha fatto i controlli di potabilità di quelle acque? E con quali parametri, visto che tra le sostanze ricercate per legge non ci sono quelle presenti a Bussi? Si effettuavano i giusti controlli, vista la situazione? E ai rubinetti?)

In un altro articolo datato 13/02/2008 (http://iltempo.ilsole24ore.com/abruzzo/2008/02/13/839754-bomba_ecologica_pescara.shtml) oltre all'inquinamento dell'area industriale di Chieti Scalo si parlava anche di acqua potabilizzata: «Benché in Abruzzo ci sia acqua purissima - ha osservato Gianni Melilla nell'articolo - in questi anni abbiamo usato potabilizzatori. E voi dareste da bere ai vostri figli l'acqua dei potabilizzatori?».

Cose vecchie? Davvero sono stati usati i potabilizzatori? E quali? Che acqua ci hanno fatto bere?

Sarebbe ora di dare una svolta alla “questione acqua” e prendere dei seri provvedimenti al più presto.

Le associazioni ambientaliste chiedono infatti:

  • di realizzare in breve tempo l’indagine epidemiologica e di avviare indagini sui livelli di inquinanti presenti nei corpi dei cittadini e nei prodotti agricoli della Val Pescara;

  • di sollevare dagli incarichi chi sapeva e ha taciuto, al di là delle risultanze penali, per riformare profondamente un sistema di gestione e controllo sull’intero ciclo delle acque.

  • di mettere immediatamente in sicurezza e poi bonificare le megadiscariche;

  • il risarcimento per i danni subiti e per le bollette pagate in questi anni.


Il Comune di Chieti, sugli organi di stampa, si è impegnato a cercare di riappropriarsi della gestione dell'acqua. I recenti decreti sulle liberalizzazioni sono però in contrasto con questa idea.

Quando il cittadino potrà davvero vedere tutelata la propria salute?

L'acqua è un bene comune, ed è un diritto, non una merce alienabile.

Vogliamo chiarezza, vogliamo giustizia e vogliamo essere sicuri di bere acqua buona!!!


Chieti, 20 giugno 2008

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