martedì 30 settembre 2008

Trasporti "disabilitati"

Su chietiscalo.it oggi è stato pubblicato un articolo sul trasporto dei disabili a Chieti.
Piena solidarietà a Simona e a tutti i disabili teatini e non, e segnalo un altro articolo, tratto dal Blog di una mia amica non vedente, che si batte con la sua onlus per diffondere l'informazione sulle disabilità, purtroppo carente nel nostro paese. Come per Simona, Laura ha avuto difficoltà a viaggiare con il suo cane guida sul treno e si scontra ogni giorno con l'ignoranza della gente. Esiste infatti una legge per il trasporto dei disabili, come dice Simona, ed una legge specifica per i cani guida. Entrambe le leggi evidentemente sono poco diffuse e non applicate a dovere.
Scrive Laura: «Non posso più guidare, ma c'è anche chi nasce cieco o ipovedente e non lo ha mai fatto, quindi il treno o l'aereo rimangono i mezzi di trasporto obbligati per spostamenti in autonomia, a parte quelli urbani.
Qui c'è una notizia, da leggere ovviamente, segnala anche una petizione da firmare e dice della nuova regola che Trenitalia adotta dal primo ottobre 2008, quella per cui i cani di grossa taglia non potranno più salire in treno.
Personalmente ho sempre portato con me il libretto sanitario del mio cane guida, quello regionale e rilasciato dalla asl di appartenenza, che attesta sia le sue generalità che il suo stato di salute, vaccinazioni comprese, ma non era obbligatorio, oggi si, pena la solita multa, che arriva al cieco sicuramente sprovvisto di certificato ma mai ad un gestore che ci caccia via perché non conosce la legge 37 del 1974 (quella dell'accesso gratuito ovunque per il cane guida, pena fino a 2500 euro di multa).
Il mio cane è tatuato dalla asl, ha un chip dietro ad un orecchio, ha un libretto sanitario in regola, è super pulito eppure non lo fanno entrare (nei giorni passati proprio a Roma è successo di tutto a me e al mio cane, perché nessuno ancora conosce la legge 37/1974, pazzesco!). Su un intercity mi sono trovata a dover mettere la giacca dietro la testa, per quanto puzzava il sedile, che per fortuna non vedo e il mio cane ha rischiato grosso in terra, nello spazio dei posti riservati ai disabili, ma sempre occupati da normo che polemizzano pure per lasciarmi un posto. In questo spazio manca un cestino per rifiuti, quindi tutto viene lasciato sui sedili o in terra, e nessuno pulisce. Il bagno accanto, quello sempre destinato in teoria ai disabili, è perennemente occupato da fumatori.
Una famiglia che ha un cane che supera la taglia consentita da Trenitalia e vuole portarlo appresso come farà? E cosa faremo a questo punto tutti noi viaggiatori costretti al letame di Trenitalia che di profumato ha solo le tariffe dei suoi biglietti?
Ricordo che noi disabili visivi abbiamo una riduzione di appena il 20% su un biglietto se accompagnati solo dal cane guida, praticamente uno sconto studenti, mentre gli anziani, senza nulla togliere, hanno mille agevolazioni e possono anche guidare se vogliono. Noi accompagnati da cane guida abbiamo solo il 20% in meno ma il cane guida non paga, mentre paghiamo noi il veterinario e la toletta dopo ogni viaggio su Trenitalia... ASSURDO!
Firmate la petizione e pensateci più di una volta prima di dire: "Ah ma sei cieca? Quindi non paghi i trasporti!".»
L'articolo lo trovate qui: http://blindsight6.blogspot.com/2008/09/trenitalia-e-i-cani.html
Questo è invece il sito della onlus di Laura: www.blindsight.eu
I recapiti di Simona sono indicati nel suo articolo: http://www.chietiscalo.it/businaccessibiliachieti290908.html

Ho appena ricevuto una buona notizia: pare che il divieto per i cani over 6 kg sia stato revocato!!!

lunedì 29 settembre 2008

Convocazione assemblea WWF Chieti

Ai soci del Comuni di
Chieti, Bucchianico, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri,
Miglianico, Ripa Teatina, Roccamontepiano,
Torrevecchia Teatina, Villamagna

OGGETTO: Riunione soci e simpatizzanti WWF.

Gentile amica, caro amico,
il WWF sta provvedendo ad una riorganizzazione della sua presenza sul territorio che prevede anche la nascita di una realtà locale a Chieti.
Come sai, le problematiche ambientali di questo territorio sono moltissime: basti pensare al problema dell’inquinamento dell’acqua, ai ritardi nella raccolta differenziata, ai problemi nella gestione delle discariche, ecc.
Abbiamo così pensato di organizzare un incontro tra i soci dei Comuni di indirizzo per vedere quanti vogliono attivarsi concretamente per la tutela dell’ambiente: per diventare attivisti del WWF è sufficiente avere un po’ di tempo da dedicare alle attività che tutti insieme i soci decideranno di portare avanti.
Questo appuntamento sarà l’occasione per conoscerci, scambiare opinioni, raccogliere suggerimenti. La riunione è naturalmente aperta anche a tutti coloro che, anche se non soci del WWF, sono ugualmente interessati a conoscere e/o partecipare alle attività che l’Associazione porterà avanti.
È con piacere, quindi, che ti invitiamo a partecipare ad un incontro di soci e simpatizzanti del WWF fissato per il giorno venerdì 3 ottobre 2008, alle ore 17:30 presso la sala parrocchiale della Chiesa Sant'Anna in via Anelli Fieramosca a Chieti (vedi indicazione sul retro per arrivare).
Per qualsiasi informazioni, puoi contattare Luciano (348.8130092) o Nicoletta (320.2788489).
Confidando nella tua presenza, ti salutiamo cordialmente.
Pescara, 22 settembre 2008


Dante Caserta
Presidente WWF Abruzzo



Come arrivare alla sala parrochiale della Chiesa Sant'Anna per l'assemblea del 3 ottobre (ore 17.30). La sala è in via Anelli Fieramosca (guardando l'ingresso principale del Cimitero è la strada subito a destra in discesa) prima porta a sinistra.

Per chi viene da Pescara:
percorrere Asse Attrezzato fino allo svincolo per Autostrada A14-Chieti e dirigersi verso Chieti. Percorrere tutta la strada a scorrimento veloce e girare a destra direzione Chieti. Dopo pochi metri, al termine dello spartitraffico, girare a sinistra in via Albanese (indicazioni: Harris Hotel; Cimitero). Alla fine di Via Albanese subito a sinistra allo STOP c'è una strada larga con molti parcheggi. A piedi tornare nella piazza, costeggiare l'ingresso del cimitero e la chiesa e scendere subito a sinistra in via Anelli Fieramosca. La Sala è sulla sinistra dopo pochi metri.

Per chi viene dalla Autostrada A14:
uscita Pescara Ovest-Chieti. Continuare dritto verso Chieti e seguire le indicazioni date sopra.

Per chi viene da Ripa Teatina e Torrevecchia:
seguire la Fondovalle Alento verso Chieti. Appena dopo l'incrocio con la Superstrada che viene dallo svincolo A14, al termine dello spartitraffico, dopo pochi metri, girare a sinistra in via Albanese (indicazioni: Harris Hotel; Cimitero). Alla fine di Via Albanese subito a sinistra allo STOP c'è una strada larga con molti parcheggi. A piedi tornare nella piazza, costeggiare l'ingresso del cimitero e la chiesa e scendere subito a sinistra in via Anelli Fieramosca. La Sala è sulla sinistra dopo pochi metri.

Per chi viene da Bucchianico, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Roccamontepiano:
seguire la Transcollinare Guardiagrele-Fondovalle Alento anche nel tratto da Bucchianico. Uscire alla prima uscita per Chieti (immediatamente dopo quella per Villamagna) continuare in discesa per circa 150 m, al bivio, appena dopo il ponticello sul fiume Alento, imboccare la strada a sinistra in salita da percorrere tutta: è via Anelli Fieramosca (dove ci riuniremo). Parcheggiare nella strada parallela.

Per chi viene da Miglianico e Villamagna:
seguire la strada per Chieti. Dopo l'incrocio con la Transcollinare Guardiagrele-Fondovalle Alento continuare in discesa per circa 150 m, al bivio, appena dopo il ponticello sul fiume Alento, imboccare la strada a sinistra in salita da percorrere tutta: è via Anelli Fieramosca (dove ci riuniremo). Parcheggiare nella strada parallela

sabato 27 settembre 2008

video sull'amianto a Chieti

Da: Chietiscalo.it

Antenne ed elettrosmog

Lancio la pietra: molti comuni si sono dotati di un "piano antenne" per regolamentare le installazioni in città. Il Comune di Chieti si sta adoperando per avere la certificazione ambientale, come intende regolarsi su questo argomento? Chieti è piena di antenne.
I blog locali si sono già occupati del problema, ma senza aver avuto risposta dalle istituzioni.
http://chieti.blogspot.com/search/label/elettrosmog

http://chietiall.blogspot.com/2008/01/inquinamento-elettromagnetico.html

Noi ci proviamo con un video:

Manifestazione contro il centro oli

venerdì 26 settembre 2008

Abruzzo tristemente "famoso"

Di nuovo sul nazionale: ieri in televisione, oggi sui giornali.
Qui l'articolo di oggi sui depuratori in Abruzzo:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/hrubrica.asp?ID_blog=51

giovedì 25 settembre 2008

Centro Oli Ortona

Il Centro Oli riguarda anche noi teatini, visto che molti di noi sono soliti andare al mare a Francavilla. Gran parte della costa verrà "segnata" da questo nefasto insediamento, e non possiamo stare a guardare.
Leggete questo articolo: http://apocalisseitalia.blogspot.com/2008/09/diamoci-da-fare.html
e traete le vostre considerazioni.





Comunicato Stampa WWF 24/09/08

LEGAMBIENTE E WWF INTERVENGONO
A SEGUITO DELLA SENTENZA DEL
TAR ABRUZZO SUL CENTRO OLI DI ORTONA

WWF e Legambiente promuoveranno appello
al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Abruzzo sul Centro Oli di Ortona, in quanto, in considerazione del riflesso che gli atti impugnati hanno sull’ambiente e sulla salute pubblica, non appare assolutamente condivisibile la volontà di escludere la legittimazione delle Associazioni Ambientaliste in un caso di questo tipo. Non riconoscere la legittimazione a ricorrere di WWF e Legambiente contro un’opera che avrà un evidentissimo impatto ambientale e sanitario vorrebbe dire privarle della funzione sociale riconosciuta loro dalla legge.
WWF e Legambiente confidano che nel giudizio di appello vengano valutati i profili di illegittimità sollevati e venga fatta definitivamente chiarezza sull’intera vicenda.


Dante Caserta – Presidente WWF Abruzzo
Angelo Di Matteo – Presidente Legambiente Abruzzo

mercoledì 24 settembre 2008

Comunicazione dal WWF




Cari tutti,
sei arrabbiato per quanto accaduto sull'acqua in Val Pescara?

Giovedì prossimo 25 settembre pomeriggio diretta da Chieti su RAIUNO sul problema dell'acqua e di bussi (acqua contaminata in Val Pescara, mancanza di acqua a Chieti e scandaolo potabilizzatore fantasma costato 25 milioni di euro). Il programma è "La Vita in Diretta"

Partecipiamo in massa, facciamo sentire la nostra voce contro una gestione disastrosa dell'acqua.

Appuntamento alle ore 17:00 presso lo spazio antistante alla Madonna delle Piane a Chieti Scalo. Non Mancare!

Da:WWF Abruzzo

lunedì 22 settembre 2008

Lettera aperta al Sindaco di Chieti

Gentile signor Sindaco,
le scrivo per sottoporle una questione che mi sta molto a cuore.
Da libera cittadina ed esponente del Meetup di Chieti esercito il mio diritto di assistere ai Consigli Comunali della nostra città. In più occasioni ho relazionato sui consigli, e mi duole parteciparle il mio sconforto a proposito del costante odore di fumo presente nelle stanze comunali. Più volte ho segnalato il problema ai vigili presenti e per iscritto anche al Presidente del Consiglio Comunale, ma non ho ottenuto nessuna risposta. I consiglieri fumano nei corridoi non aperti al pubblico, oppure nell'antibagno, con la finestra aperta, ma anche con la porta aperta, facendo inondare la sala del loro fumo. Ovviamente nessuno vede niente, ma la puzza di fumo è chiaramente percepibile.
Basterebbe soltanto far rispettare il divieto, oppure semplicemente chiudere le porte della sala consiliare, per evitare una tale sofferenza a chi non fuma e non vuole essere intossicato dal fumo passivo. Con la persistenza di tale problema mi si nega il mio diritto di partecipare ai consigli, visto che la mia salute non mi permette di “sopportare” tale situazione. La prego di voler provvedere al più presto e ad esigere il rispetto del divieto da parte dei dipendenti del Comune e dei componenti il Consiglio Comunale.
Grazie

Consiglio Comunale 22 settembre 2008

Consiglio Comunale infuocato oggi, con numerosi punti importanti all'ordine del giorno.
Tra essi le variazioni di bilancio, l'interrogazione relativa alle gestione delle reti idriche, l'interrogazione sui lavori di Via Ortona, la presa d'atto del piano di rilevazione delle situazioni debitorie del Teatro Marrucino, e tanto altro.
Subito si ha il sentore che la seduta sarà lunga e sofferta, infatti sin dall'inizio cominciano delle polemiche “fuori tema” che vengono sospese dopo un po' con un richiamo al regolamento e una votazione. Alle 10 c'era stato l'appello, con 31 presenti, ma già al secondo punto all'ordine del giorno, l'interrogazione sull'acqua, l'aula appariva quasi deserta, con la presenza di una decina di consiglieri. Immancabile la “puzza” di fumo, sin dall'inizio della seduta. Ormai è una consuetudine negli ambienti del Comune di Chieti percepire quel cattivo odore, nonostante le leggi vigenti sul divieto di fumo nei luoghi pubblici. Come già “raccontato” nelle precendenti mie relazioni, si rispetta il divieto solo e soltanto all'interno dell'aula consiliare, mentre nei locali adiacenti ognuno fa un po' quel che vuole. L'antibagno è la “sala fumatori” ufficiale, a quanto pare, nonostante non abbia certo la struttura adeguata per esserlo, secondo le direttive della legge stessa.
Cerco di esercitare il mio diritto di cittadina di assistere alle sedute del consiglio, ma la puzza di fumo è insopportabile, oltre che sicuramente nociva, ed è sconfortante avere la consapevolezza che nessuno fa o dice niente, e a nessuno importa.
Con il meetup di Chieti avevo segnalato il problema con una lettera al presidente del Consiglio Comunale, ma, ovviamente, non abbiamo avuto nessuna risposta.
Ci sono sicuramente problemi più importanti, ma è una questione di principio. Se in un luogo deputato alla amministrazione della nostra città si può fumare liberamente e indisturbati, come facciamo ad avere fiducia nelle decisioni che quelle stesse persone prenderanno?
Quei consiglieri, o rappresentanti della giunta, che leggono il giornale, parlano al cellulare, escono a fumare o chiacchierare, come fanno a decidere della nostra città?
Chieti ha attraversato lo scandalo dell'acqua di Bussi, è ancora in piena emergenza idrica, è una città piena di antenne, con problemi di traffico, parcheggi e tanto altro. E loro pensano a fumare.
Non ho resistito, sono andata via senza riuscire ad ascoltare, per riuscire a respirare.

mercoledì 17 settembre 2008

Caos al De Sterlich

12 settembre 2008
Caos al De Sterlich

E' solo il terzo giorno di scuola, ma la confusione regna sovrana già dal primo momento.
Le sezioni per il triennio, per esempio, sono state formate soltanto il giorno prima dell'inizio delle lezioni. “Dimenticati” i ripetenti, che avevano sostenuto gli esami di riparazione e che non erano stati contemplati nell'assegnazione delle classi. Alcuni di loro sono andati a scuola senza sapere in che classe andare...
Le classi sono sovraffollate, alcune arrivano a 35 alunni, e con questi ultimi caldi di fine estate certo non è molto “salutare” restare cinque ore chiusi in una piccola aula.
I libri per i “programmatori” sono uguali per le due sezioni. E meno male, altrimenti non si sarebbero certo potuti ordinare, visto che le sezioni sono state fatte soltanto il nove settembre. Comunque molti libri sembra che non servano, i professori dicono che sono stati fatti degli errori e che alcuni vanno sostituiti. Non potevano aspettare un'altro po' per dirlo? Noi genitori ci siamo premurati di ordinarli per tempo, procurandoci già dal mese di agosto il fatidico elenco. Ci siamo affrettati a prepararli per averli pronti il primo giorno di scuola, e oggi ci dicono che non vanno bene? Pensate forse che noi li stampiamo i soldi per i libri? Non potevate ricordarvelo prima? Di questi tempi è già tanto se riusciamo a sbarcare il lunario con tutti i problemi che ci sono, dobbiamo porci anche il “problema” dei vostri errori?
Mi sono rifiutata, con mio figlio, di assecondare questo “disguido”, e l'ho pregato di comunicare ai professori il mio disappunto e la mia scelta di non sostituire i libri. Li abbiamo acquistati con soldi buoni, e ora non possiamo cambiarli, avendoli già foderati per benino per non farli rovinare.
Mi auguro che la scuola sia in grado di risolvere presto questi piccoli problemi.



17 settembre 2008
Continua il Caos al De Sterlich

La soluzione peggiore del problema. Questa la situazione al De Sterlich, nel quale le classi terze sono all'orlo del collasso. In questa prima settimana di scuola le due terze dell'indirizzo Mercurio erano formate da 34 e 35 alunni, con conseguenti ed evidenti problemi. La scelta delle sezioni era stata fatta soltanto il giorno prima dell'inizio dell'anno scolastico e i ripetenti erano stati “dimenticati”. Logica la confusione che ne è scaturita e il conseguente aumento del numero di alunni per ogni classe. La situazione è apparsa subito insostenibile e da qui è sfociata la decisione di dividere le classi per formare un'altra terza. Ma la soluzione è stata peggiore del problema. Questa mattina sono state riformate le terze, “a estrazione”, tra lo scontento di alunni e professori. A distanza di una settimana dall'inizio delle lezioni domani sarà di nuovo come il primo giorno di scuola per molti alunni di quelle classi. Coloro che in questa settimana avevano già conosciuto e imparato a seguire ed apprezzare i professori a loro assegnati si trovano di nuovo in una classe diversa, con diversi professori, e in qualche caso anche con libri diversi. Sì, perchè c'è stato anche caos per i libri. Negli elenchi distribuiti già nel mese di agosto non si è tenuto conto della diversa scelta dei libri di testo da parte di alcuni professori. Gli alunni che avevano già comprato, ovviamente, i loro libri per tempo, si sono ritrovati con il libro sbagliato e senza la possibilità di poterlo sostituire, se non acquistando il nuovo con un ulteriore esborso di denaro.
Ora, con le classi riformate, alcuni che avevano appena riaquistato i loro libri si ritrovano a non sapere quale professore sarà loro assegnato, e quindi se quel libro ricomprato sarà ancora quello giusto. Di chi è la responsabilità per tutto questo caos?
E' giusto formare le classi ad una settimana dall'inizio delle lezioni? Non potevano analizzare le problematiche e fare questa divisione per tempo, evitando così il conseguente ritardo nelle lezioni? Che fine faranno i nostri figli, sballottati tra una sezione e l'altra, tra un professore e l'altro, senza la possibilità di cominciare il loro anno scolastico con la tranquillità di cui avrebbero bisogno? Il terzo anno è un traguardo importante per loro, hanno effettuato la loro scelta di indirizzo, hanno dato la loro preferenza per la sezione in base alle conoscenze dei compagni e dei professori, ed ora si ritrovano allo sbando totale. Per non parlare dei professori, che non sanno in quale classe andare, e che devono raddoppiare il loro lavoro per la formazione di una nuova terza.
Ma non finisce qui. Un altro problema riguarda anche l'indirizzo sportivo, che ha una quarta di 12 persone, insufficienti per la formazione di una classe. Anche quegli alunni avevano scelto il loro indirizzo e ora con molta probabilità quella classe verrà soppressa. Si ritroveranno, anche loro, con diversi compagni, con diversi professori e con diverse materie da studiare. E' già difficile insegnare a questi ragazzi la giusta strada per il loro futuro, ma se già nella scuola si ritrovano in questo caos cosa impareranno?
Chi ha sbagliato? Chi ha fatto gli elenchi dei libri errati? Chi ha formato le classi in ritardo?
Non è giusto che a pagare per tutto questo siano i nostri figli.
Loro vogliono solo esercitare il proprio diritto allo studio.

lunedì 15 settembre 2008

Ambientalismo e ambientalisti

Mi definisco una ambientalista, nel senso che sono molto sensibile ai problemi del nostro territorio. Mi fanno ridere coloro che sostengono “l'ambientalismo non mi interessa”, reputando una qualsivoglia idea di “badare a cose più concrete”. Cosa c'è di più concreto del luogo in cui viviamo? L'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo non sono “ambiente”?
Gli ambientalisti sono classificati “di sinistra”, senza capire che l'ambiente non è né di destra né di sinistra, né di nessun partito politico. Le persone dovrebbero capire che fare la raccolta differenziata, per esempio, non è una “scocciatura” dovuta ad un obbligo imposto dal proprio comune, ma un dovere civico e morale verso noi stessi e verso i nostri figli, che abiteranno questi luoghi dopo di noi. Gli scandali dell'immondizia, dell'acqua inquinata, delle discariche tossiche dimostrano al di fuori di ogni dubbio che esiste una ignoranza generalizzata su questi temi, alimentata da interessi economici che calpestano ogni logica. E' infatti logico che se nascondiamo i nostri rifiuti interrandoli indiscriminatamente qua e là, quelle sostanze andranno prima o poi a finire nell'acqua che beviamo e nel cibo che mangiamo. Non capisco come facciano a dormire la notte i responsabili di questi scempi, o anche solo coloro che hanno visto ma hanno taciuto.
Il nostro paese è pieno di “scandali”, e la nostra regione ne ha purtroppo dei grandi esempi. Alcuni dei reati ipotizzati nello scandalo della discarica di Bussi, ad esempio, si prescriveranno già nel prossimo anno. Come si può prescrivere un reato di tale portata? L'inquinamento del polo chimico risale a decenni fa, ma ciò non toglie importanza al problema, né la speranza in una soluzione adeguata. La mole del problema non giustifica la lentezza nelle soluzioni; quelle immense discariche tossiche sono ancora lì e continuano ad avvelenarci. Cosa stiamo aspettando?
Ci sono i tempi della giustizia.... i tempi della burocrazia.... ma nel frattempo cosa si sta facendo?
Soltanto gli “ambientalisti” si pongono il problema, lottano per le popolazioni coinvolte, studiano pagine e pagine di documenti per proporre soluzioni concrete al disastro che di dipana piano piano sotto i loro occhi. Hanno fatto un ottimo lavoro per il disastro dell'acqua inquinata ed hanno ottenuto la soddisfazione di veder indagati i presunti responsabili di quello scempio. E ora?
Non c'è pace per loro, di emergenze ambientali è pieno il mondo, e tutti i giorni basta girarci intorno, o solo respirare per renderci conto di quanto noi umani stiamo avvelenando noi stessi e il nostro mondo. E' vero, la cosiddetta civiltà non può purtroppo fare a meno di inquinare, ma la nostra coscienza ci può benissimo guidare verso alternative possibili, verso soluzioni che almeno danneggino il meno possibile il nostro territorio. Si parla tanto di inceneritori che dovrebbero risolvere il problema dei rifiuti, per esempio, ma nessuno si è mai chiesto dove vanno a finire quelle sostanze tossiche che andremo a bruciare? “Nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma” si studiava a scuola.... Ora nelle scuole cosa si studia? I nostri ragazzi cosa imparano? Imparano forse a risparmiare l'uso della carta, o a gettarla nei contenitori della raccolta differenziata? Sfido chiunque abbia un figlio adolescente a dirmi dove suo figlio getta l'immondizia...
Gli ambientalisti servono, anche per coloro ai quali “non interessa”...
L'ambiente è la nostra casa, il nostro giardino, la nostra città, la nostra vita!
M.M.

Ce l'hanno data a bere

http://www.chietiscalo.it/celhannodataabere130908.html

Questo è il titolo del libro di Alessandro Biancardi e Alessandra Lotti, del sito PrimaDaNoi.it, nel quale è raccolta la storia dello scandalo dell'acqua avvelenata in Abruzzo.
Il libro ripercorre i fatti avvenuti prima e dopo la famosa estate senz'acqua del 2007, attraverso inchieste e documenti risalenti anche a molti anni prima. La vicenda del sito inquinato di Bussi infatti risale a tanti anni fa, quando quella zona era una fiorente zona industriale. La scoperta delle megadiscariche chimiche abusive ha scoperchiato il calderone di veleni che per anni sono stati sepolti in quel territorio, inquinando irrimediabilmente il nostro ambiente ed avvelenando la nostra acqua.
Mi trovo a metà libro, e più vado avanti nella lettura, più mi rendo conto di quale immenso scandalo è stato, e quale poca risonanza ha avuto sia tra l'opinione pubblica locale, sia a livello nazionale. Uno scandalo di tale portata avrebbe dovuto infatti rimbalzare in tutto il paese, per la sua immensa gravità. Invece è avvenuto qui in Abruzzo, ed in particolare nella nostra città sembra davvero che tutti dormano, che non si voglia dare il giusto peso a questo triste passato. In realtà non è tanto “passato”, visto che l'emergenza idrica continua anche quest'anno e che al vertice dell'azienda acquedottistica siede ancora la stessa persona, tra l'altro coinvolta nella indagine della magistratura. Nel libro ci sono i nomi, i luoghi, i fatti. Nei tribunali i fascicoli delle indagini. Nelle nostre case rimangono i nostri dubbi, che sgorgano come l'acqua dai nostri rubinetti.
Cosa abbiamo bevuto in tutti questi anni? Perchè non siamo stati avvertiti di quello che stava accadendo? Perchè continua l'emergenza idrica? Di chi sono le responsabilità di quanto accaduto, e perchè non pagano? Perchè non sappiamo niente della indagine epidemiologica richiesta più volte dalle associazioni? Perchè non si seguono i suggerimenti delle associazioni stesse, che in tutta la vicenda hanno dimostrato di essere molto più competenti degli enti “ufficiali”? Perchè le analisi dell'acqua non sono ancora state messe a disposizione di tutti, come avevano promesso? Perchè ad oggi, settembre 2008, il Comune di Chieti non ha ancora comunicato ai suoi cittadini, con chiarezza, a che punto sono le indagini e cosa si sta facendo per assicurarci un'acqua “buona”? Perchè solo di recente la “questione acqua” è approdata in Consiglio Comunale, e soltanto per alimentare le beghe tra partiti, tra botta e risposta incomprensibili di comunicati stampa? Perchè non si è dato seguito alla delibera consiliare n. 465 del 17/12/2007, nella quale il Comune si impegnava ad informare i cittadini, sollecitare e seguire lo studio epidemiologico, costituirsi parte civile nel procedimento penale in corso?
Perchè il Comune non ha risposto e non risponde alle domande dei cittadini e delle associazioni, con fatti e documenti e non con chiacchiere, sui dubbi sulla qualità dell'acqua distribuita in città?
Perché non è stata fatta chiarezza sui pozzi di San Martino, sui pozzi del Vomano, che hanno alimentato la fornitura dell'acqua cittadina? Perchè anche sul Potabilizzatore di San Martino è stata necessaria una indagine della forestale per far luce sulla montagna di euro spesi inutilmente dalla amministrazione? Questo è il paese in cui nessuno paga, tranne i cittadini inermi e maleinformati che hanno bevuto inconsapevoli litri e litri di acqua avvelenata...

Per chi volesse documentarsi il libro è disponibile a questi indirizzi. Diamo una mano a chi si è impegnato con volontà e costanza a far luce su questo incredibile scandalo.
http://www.primadanoi.it/modules/news/article.php?storyid=2346
http://www.ilmiolibro.it/libro.asp?id=23327


Articolo del 13 settembre 2008

Chietiscalo.it scrive al Sindaco Ricci

Chieti è tutta un cantiere. A prima vista questa affermazione rappresenterebbe un concetto da considerarsi positivamente sotto l’aspetto della volontà di sistemare una città che cadeva e cade ancora oggi letteralmente a pezzi, ma presenta allo stesso tempo un rovescio della medaglia assolutamente non trascurabile: i cantieri durano un’eternità. La Giunta Ricci verrà ricordata dai cittadini come quella che nell’ultimo decennio ha avviato più cantieri, ma allo stesso tempo verrà ricordata come la Giunta delle incompiute, tanti sono i cantieri aperti e tanti sono quelli che non hanno mai visto il termine dei lavori.

Chieti Scalo alla stregua di Chieti Alta soffre dei problemi legati alle continue deviazioni del traffico a causa della chiusura di questa o quella strada; soffre del problema delle polveri sollevate dalle auto in transito nei pressi dei cantieri, del caos creato dal traffico impazzito; soffre per la pericolosità di marciapiedi e strade lasciate con buche assurdamente non segnalate; soffre per i materiali di risulta abbandonati dappertutto; soffre per lavori fatti e rifatti a seguito di errori in fase di progettazione o in fase di costruzione come ad esempio gli attraversamenti pedonali di via Ortona. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che i cittadini sono costretti a subire quotidianamente. Ce ne sarebbero tanti altri, ma credo sia inutile esporli adesso, tanto sono sotto gli occhi di tutti. Bene, in questa situazione ci troviamo senza dubbio di fronte ad una maldestra programmazione ed altrettanto pessima organizzazione dei lavori pubblici, sicuramente necessari, ma che andavano effettuati comunicando meglio ai cittadini i tempi e le modalità di esecuzione degli stessi in modo da paralizzare meno la città creando minori disagi possibili.

I commercianti delle strade interessate dai lavori hanno atteso e sopportato pazientemente fino ad oggi mille disagi oltre che la naturale perdita di incassi. I cittadini allo stesso modo dei commercianti hanno sopportato in silenzio, ma sia per gli uni che per gli altri la continua interruzione dei lavori suona come una beffa, anzi, come una vera e propria presa in giro. A fine agosto il Consigliere Comunale, Dott. Mario Colantonio, capogruppo di AN, trattò in una interrogazione al Sindaco, il problema dell’abbandono del cantiere di via Ortona - via Caduti sul Lavoro, evidenziando i problemi di un cantiere fermo, con marciapiedi impraticabili e con situazioni di pericolo per pedoni ed automobilisti; forse delle risposte sono state date, ma piacerebbe anche ai cittadini conoscerle, dato che sono quelli che in fondo pagano con le tasse ciò che il Comune fa realizzare e che sono sempre loro a subire le conseguenze della cattiva organizzazione della macchina comunale.

Oltre al danno, quindi, anche la beffa.

I cittadini sono ben felici di sapere che la Giunta mette in cantiere tanti lavori che domani daranno luogo a maggiore vivibilità, ma vorrebbero tempi certi circa l’esecuzione degli stessi. Vorrebbero inoltre che i cantieri venissero finiti una volta per tutte, e non lasciati incompiuti come è stato per via Avezzano che non ha ancora visto piazzati gli ultimi dissuasori previsti dal progetto, a 18 mesi dal collaudo e riconsegna.

Nel caso dei lavori di via Ortona, via Vasto e via Caduti sul Lavoro, chietiscalo.it vorrebbe porre alcuni quesiti al Sindaco Ricci ed all’Assessore Febo:

* Sig. Sindaco e Sig. Assessore, siete consapevoli dello stato in cui versano i cantieri di Chieti ed i particolare quelli citati?
* Verranno presi provvedimenti d’urgenza per cercare di mettere fine al calvario dei cittadini facendo riprendere i lavori nei cantieri sospesi?
* E’ possibile conoscere la data del termine lavori?
* Quali misure prevedete per alleviare i disagi delle attività commerciali, vere vittime dei cantieri infiniti?
* E’ previsto uno sconto sui tributi (tassa rifiuti, ecc.) per coloro che hanno subito sulla propria pelle i disagi ed il danno economico causato dalla perdita della clientela?

Cordialmente.

Chietiscalo.it

Vittorio Ramundi

giovedì 11 settembre 2008

Video da EmergenzAmbienteAbruzzo

video dal Blog di Grillo

questo video è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo


Incendio discarica Chieti Scalo

mercoledì 10 settembre 2008

COMUNICATO STAMPA WWF DEL 10/09/2008

Sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi lo scandalo del potabilizzatore di Chieti

Oggi il Corriere della Sera rilancia in prima pagina lo scandalo del potabilizzatore di Chieti, costato decine di milioni di euro e mai entrato in funzione a causa dell'inquinamento del fiume Pescara accertato solo dopo l'avvenuta costruzione dell'opera..
Dichiara Dante Caserta, presidente regionale del WWF “Una regione ricchissima di acqua si pone all'attenzione dei media nazionali non per la corretta gestione di questa risorsa strategica ma per il disastro in cui versa il servizio idrico integrato. Uso di acqua contaminata, sperpero enorme di risorse pubbliche, perdite incontrollate nelle reti che costituiscono oltre il 50% dell'acqua captata, il 25% dei controlli sui depuratori irregolari: il sistema è ormai fallito. Purtroppo solo l'azione meritoria della Magistratura e della Forestale sta scoperchiando questa situazione in cui a rimetterci sono i cittadini che pagano per un servizio a volte inesistente e l'ambiente che viene inquinato oppure sfruttato senza ragione. Dobbiamo stigmatizzare l'assenza di una reazione di amministratori e politici, forse perché questi problemi sono stati creati da loro. Evidentemente nella classe dirigente non esistono gli anticorpi per reagire con la dovuta fermezza per isolare e fermare chi ha dimostrato di non sapere gestire la cosa pubblica. Devo constatare che non è cambiato nulla nei sistemi di controllo e prevenzione nonostante la mia associazione abbia presentato una serie di proposte concrete, con tanto di articolato, per rendere democratico, efficiente, sostenibile e trasparente il Servizio Idrico Integrato. Non abbiamo avuto nessuna risposta.”

martedì 9 settembre 2008

Il WWF sul potabilizzatore di Chieti: impianto inutile

Articolo da: I Colibrì, wwf provinciale di Chieti
Il potabilizzatore di Chieti costruito nel 2001 in località S. Martino e mai entrato in funzione ha "eroso" ben 20 milioni di euro. La struttura doveva avere la funzione di rendere utilizzabile le acque del fiume Pescara ad uso potabile. Ma nel 2004, solo nel 2004, si è scoperto che le acque del fiume Pescara sono troppo inquinate per essere utilizzate.
Durante la costruzione l’Aca chiese alla Asl di classificare le acque. Ma l’azienda sanitaria non rispose. Lo fece l' Arta, appunto, nel 2004. Qualcuno ipotizza che se le analisi fossero state fatte già nel 2001, la costruzione del potabilizzatore rischiava di essere interrotta, con la conseguente perdita dei finanziamento. La Magistratura sta indagando in tal senso.

«Quella del potabilizzatore è una storia incresciosa», dice Augusto De Sanctis del Wwf, «con uso di ingentissime risorse pubbliche che non hanno portato alcun beneficio alla collettività. Hanno prima costruito l’opera e solo dopo sono state avviate le analisi per vedere se effettivamente l’acqua poteva essere potabilizzata. Già dalle prime analisi del 2004 era evidente come le acque di questo fiume erano talmente inquinate da non rientrare in nessuna delle classi di qualità che rende possibile la potabilizzazione. Vi era sia inquinamento di tipo biologico (coliformi) sia di tipo chimico (fenoli, azoto e idrocarburi). Alcuni di questi parametri, come i fenoli e gli idrocarburi, erano oltre i limiti di decine di volte».

Il Wwf sottolinea l’assenza degli amministratori e dei politici e li accusa di incapacità di individuare le responsabilità di questo disastro. «Al di là degli aspetti giudiziari», si domanda De Sanctis, «nessuno tra gli amministratori sente il dovere civico di chiedere le dimissioni di chi ha governato gli enti coinvolti in questo ennesimo scandalo?». Il Wwf denuncia come tutto il sistema dei controlli e della prevenzione sia di fatto fallito. «Abbiamo avanzato proposte concrete per una riforma del sistema», scrive De Sanctis, «che renda possibile concretamente il controllo di questi enti da parte dei cittadini. Nessun amministratore ci risponde. Eppure gli amministratori avevano ed hanno il dovere di denunciare eventuali inefficienze o, peggio, fatti che potrebbero avere rilevanza giudiziaria. Siedono nelle assemblee degli enti che gestiscono l’acqua. Cosa hanno fatto? Evidentemente non si persegue l’interesse pubblico ma l’interesse di parte. E ora siamo al disastro».
claudall

domenica 7 settembre 2008

Comuni: padroni a casa nostra! (dal blog di Grillo)

Dal Blog di Grillo:

Gli incontri dei consigli comunali sono pubblici. Possono essere filmati e resi disponibili ai cittadini non presenti. Si entra in sala, si dichiara che si vuole riprendere la seduta e si filma. Nei consigli comunali si decide il nostro futuro dall’acqua alla sanità, dalla scuola all'ambiente. I consiglieri comunali sono nostri dipendenti e come tali devono rendere conto pubblicamente delle loro azioni.
Quello che scrivo non è rivoluzionario. Se lo leggesse uno spagnolo o un americano alzerebbe il sopracciglio, penserebbe che sono cose scontate. A Los Angeles i “City Council meetings”, un equivalente dei nostri consigli comunali, sono trasmessi in diretta via cavo dalla televisione Canale 35 e su Internet. L’informazione è un servizio pubblico. Il dibattito comunale è pubblico. Le decisioni prese sono pubbliche. I sindaci e gli assessori che vietano le riprese in aula hanno un concetto privatistico della politica. Non si rendono conto che il loro stipendio è pagato da coloro che vogliono filmarli e, quindi, controllarli. I Comuni dovrebbero filmare direttamente gli incontri consiliari e renderli visibili in diretta e on line. E accettare i commenti dei cittadini in Rete.
Sindaci e assessori, cosa avete da nascondere? Gli euro che vi permettono di sbarcare il lunario o, più spesso, di vivere alla grande ve li danno i cittadini. Quando entrano in Consiglio con la telecamera dovreste accoglierli con un tappeto rosso. Sono i padroni che vengono a farvi visita. I vostri veri riferimenti. Se voi li fate cacciare dalla Polizia o dai Carabinieri (ma a che titolo potete farlo?), loro devono ritirarvi il mandato.
Invito tutti i MeetUp a filmare gli incontri dei consigli comunali e a metterli in rete su YouTube con il tag: “Fiato sul collo”. Il blog li farà vedere tutti, uno ad uno.
Per le amministrative del 2009 dobbiamo sapere quali assessori e sindaci sono dalla parte dei cittadini e della libera informazione. E quali sono invece i servi ben pagati dei partiti. Chi vieta le riprese non deve più essere votato. Loro non molleranno mai, noi neppure.

Acqua a Chieti: non c'è emergenza?

Continua la bagarre dell'acqua nella nostra città, tra comunicati stampa e lotte di partito. Giunta e opposizione si battono sugli organi di stampa, lasciando però i cittadini lo stesso all'”asciutto”.
In questi giorni numerose sono state le conferenze stampa tenute al Comune di Chieti.
In un articolo apparso su PrimaDaNoi ho letto con sconcerto e stupore: “L'Amministrazione minimizza: «è vero che dobbiamo questa cifra, ma sarà recuperata con le bollette che stanno per arrivare».”(http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=16574)
Si riferisce al presunto debito del Comune nei confronti dell'ACA, per il quale si sono aperte numerose contestazioni. Il Sindaco ha dichiarato, nel comunicato del 29 agosto scorso che: «Il Consigliere Di Primio non sa quello che dice quanto afferma che l’ACA sia pronta a richiedere al Comune di Chieti una cifra per svariati milioni di Euro per la manutenzione e la distribuzione dell’acqua nel corso di quest’ultimo anno.» e ancora, nello stesso comunicato: «Voglio rassicurare i cittadini di Chieti, che quest’estate hanno vissuto il disagio di una fornitura idrica a singhiozzo, che non ci saranno anche ripercussioni economiche da questa vicenda.»
Il consigliere Di Primio ha inviato oggi una interrogazione, alla quale il Sindaco è invitato a rispondere nel prossimo Consiglio Comunale.
Nella premessa, oltre all'elenco delle delibere relative alla questione acqua, si dichiara che: “secondo gli accordi con l'ATO-ACA, le reti ed il personale dal primo settembre sono gestiti dal Comune mentre la fornitura di acqua continua ad essere effettuata dall’ACA; ...l’ACA ha comunicato con lettera inviata a mezzo fax il 29 agosto 2008 e protocollata il successivo 1 settembre, di essere creditrice nei confronti del Comune della complessiva somma di € 7.647.565,00...; il Sindaco e l’assessore Febo, hanno pubblicamente dichiarato di non dover nulla all’ACA ma, addirittura di essere creditori nei confronti dell’ente gestore; ...ad oggi non è ancora noto se nell’emettere il ruolo per il pagamento dell’acqua, di competenza del Comune dopo la riacquisizione dall’ATO-ACA, ai cittadini verranno attuate le tariffe del vecchio gestore ACA (ma ancora fornitore) o quelle del nuovo-futuro gestore delle reti SASI.”.
L'interrogazione prosegue con le richieste. Tra di esse: “quali somme sarebbero dovute dall’ACA al Comune di Chieti ed a che titolo dovrebbero essere versate dall’ente gestore in favore del Comune; per quale ragione il Comune non ha provveduto a pagare all’ACA la fornitura di acqua per l’anno 2006;come intende l’Amministrazione provvedere al pagamento della somma di somma di € 7.647.565,00; per quale ragione il Comune non ha provveduto a pagare all’ACA la fornitura di acqua per l’anno 2006; con quali mezzi intende l’Amministrazione provvedere alla gestione delle reti sino al conferimento delle stesse nel nuovo ATO Chietino; come intende l’Amministrazione provvedere al pagamento della somma di somma di € 7.647.565,00” ...E poi delle richieste relative alla fonte di Rocca di Ferro.
Mi chiedo: come mai tutta questa “attenzione” per l'acqua, visto che il Comune non si è impegnato così tanto nemmeno in piena emergenza idrica l'anno passato? Come mai, nonostante abbiano sempre dichiarato che non c'era “emergenza” l'acqua continua a mancare? Come mai, nonostante le delibere e comunicati, non si fa realmente chiarezza e non si dice davvero le cose come stanno ai cittadini di Chieti? Perché i politici continuano a nascondersi dietro la confusione creata dai loro battibecchi mediatici? Dov'è la verità? Di chi è la colpa della nuova emergenza? Perchè i cittadini di Chieti continuano a non avere l'acqua?
Queste ed altre sono le domande che vengono spontanee alla luce degli ultimi risvolti. Oggi sul centro c'era un articolo sul Potabilizzatore di San Martino a Chieti. 14 sono gli enti ritenuti responsabili nella relazione inviata dalla Forestale alla procura della Corte dei Conti.
Chieti “fa acqua” da tutte le parti, ma sul potabilizzatore, per esempio, nessuno sapeva niente.
Pochi si sono chiesti cosa fosse quella “cattedrale nel deserto”, a cosa servisse, e quanti soldi erano stati spesi inutilmente. Ora finalmente lo sappiamo, e, come per il disastro di Bussi, la Forestale ha fatto il suo dovere. Le segnalazioni dei cittadini e delle associazioni troppo spesso sostituiscono le istituzioni, che dovrebbero essere le principali responsabili della nostra tutela. Il Meetup di Chieti aveva richiesto al Comune, a mezzo stampa, chiarificazioni sul potabilizzatore. Ovviamente non aveva avuto nessuna risposta. Il WWF di Chieti ha chiesto chiarezza sull'acqua: non ha avuto risposta. Dalla segnalazione del WWF abruzzese è partito lo scandalo dell'acqua di Bussi, dallo stesso le segnalazioni sull'inquinamento della Val Pescara, dei fiumi Saline ed Alento, dei pozzi del Vomano, questi ultimi utilizzati, con l'apposizione dei filtri, anche questa estate per l'approvvigionamento idrico della nostra città.
Ma non c'è emergenza idrica, vero?
L'amministrazione è sempre attenta alla salute dei suoi cittadini, vero?
I cittadini di Chieti protestano per la mancanza d'acqua: non sarebbe il caso di farsi sentire? Cittadini, andiamo a protestare nei consigli comunali, andiamo a far sentire la nostra voce!!!
L'emergenza idrica c'è, eccome!!!!
M.M.

Articolo del 6 settembre 2008

sabato 6 settembre 2008

Comunicato stampa WWF del 5/9/2008

Altro che “terrorismo ambientalista”… da bonificare è tutta la Val Pescara!

La situazione di inquinamento della Val Pescara è finalmente esplosa in tutta la sua gravità, facendo emergere una realtà che le denunce del WWF, purtroppo rimaste inascoltate, avevano segnalato dettagliatamente. La Regione Abruzzo ha convocato per lunedì prossimo 8 settembre a Pescara una riunione con tutti gli enti per valutare una nuova perimetrazione del Sito di Bonifiche Nazionali di Bussi istituito appena due mesi fa con un decreto dal Ministro dell’Ambiente*

Il WWF era stata l’unica voce che nelle due conferenze dei servizi propedeutiche alla perimetrazione del sito svoltesi a Pescara e al Ministero dell’Ambiente aveva sostenuto la necessità di operare una perimetrazione ampia che comprendesse tutta l’asta del fiume Pescara fino alla foce. L’associazione aveva inviato due note ben circostanziate al Ministero dell’Ambiente a settembre ed ottobre 2007 (2007_perimetrazione_sito 2007_integrazione_perim._sito) denunciando la gravissima situazione ambientale dell’area, con tanto di dati e fotografie tratte da google earth che testimoniavano l’ampiezza dei fenomeni di scarico. Inoltre diversi comunicati stampa erano stati diffusi per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori locali rispetto a questa esigenza. Il silenzio delle amministrazioni provinciali e dei comuni della bassa Val Pescara, e in particolare Chieti e Pescara fu assordante. La Regione Abruzzo e poi il Ministero accolsero quindi parzialmente le indicazioni del WWF, includendo almeno gli sbarramenti sul fiume Pescara che avevano potuto fungere da trappola di sedimenti inquinati provenienti da monte (cosa che, peraltro, era sfuggita agli enti e che solo le segnalazioni dell’associazione avevano evidenziato!).

Una posizione miope che fu pubblicamente stigmatizzata dall’associazione, perché non si prendeva atto della situazione ambientale sul terreno, non si capiva l’importanza di includere i due capoluoghi nella conferenza dei servizi che dovrà gestire il Sito di Bonifiche Nazionale anche per i finanziamenti e non si sfruttava l’occasione della perimetrazione di un Sito di Interesse Nazionale per far emergere in tutta la sua gravità la situazione di inquinamento ambientale delle aree attorno al fiume fino alla foce, nota a chiunque avesse avuto la voglia di andare a fare anche solo una passeggiata sul fiume.

Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo “Quanto sta accadendo ha del clamoroso ed evidenzia non solo la pressoché generale impreparazione delle amministrazioni nell’affrontare i problemi ambientali ma anche una sconsiderata volontà di sottacere una realtà di inquinamento esplosiva privilegiando interessi di parte rispetto agli interessi collettivi. Finalmente è esploso in tutta la sua gravità il problema dell’inquinamento delle aree lungo il fiume Pescara e delle aree industriali circostanti, situazione denunciata da anni dall’associazione. Tutti i dati erano concordi, visto che tra il 2004 e il 2007 l’ARTA ha accertato valori di inquinamento delle falde nella bassa Val Pescara di decine di migliaia di volte superiore ai limiti di legge per sostanze cancerogene come il tetracloroetilene. Fino all’ultimo gli enti locali hanno preferito pensare ad altro e tacere, non fermando il degrado delle aree golenali e industriali che risultavano essere del tutto fuori controllo, un far west ambientale dove chiunque poteva scaricare illegalmente, di giorno e di notte. Il via vai di camion lungo le stradine golenali era continuo e tante volte abbiamo chiesto invano la chiusura di queste vie d’accesso e la sorveglianza più stretta. Anche il sistema industriale per troppo tempo ha preferito guardare ai profitti piuttosto che pensare ad una gestione corretta di tutto il ciclo produttivo, comprendendo un’idonea gestione dei rifiuti e dei processi industriali. Ora in tutta fretta le aziende procedono all’autodenuncia, per evitare sanzioni importanti. Ora si scopre che i rifiuti sono sotterrati direttamente nella falda. E’ veramente grave quanto accaduto, per l’ignavia delle amministrazioni e il mancato appoggio alle nostre circostanziate valutazioni. Si potrebbe dire “meglio tardi che mai”!
Ora bisogna assolutamente procedere ad includere tutta la Val Pescara ed anche un tratto a mare nel SIN, affrontando finalmente una realtà che è gravissima, ben distante dall’immagine di Abruzzo felix che qualcuno ancora oggi vuole veicolare.


Ulteriore documentazione su:
http://www.marelibero.net/2008/09/altro-che-terrorismo-ambientalista-da-bonificare-e-tutta-la-val-pescara/

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